mercoledì 13 settembre 2017

Il fascismo non è un'opinione: è un'idea del mondo da combattere con la Cultura della Conoscenza.






di Sergio Di Cori Modigliani


La rinuncia al Senso della politica identificata con la pedagogia (come era un tempo) ha portato -inevitabilmente- alla legittimazione di atteggiamenti e comportamenti deliranti e criminogeni spacciati come norma consueta e accettata.
A questo è necessario aggiungere la promozione di falliti di successo, esaltati dal fatto che l'apparenza e la visibilità hanno sostituito la competenza contenutistica.
Questi due fattori, legati l'un l'altro, stanno producendo degli effetti collaterali tragici per una inconscia (e quindi ancora del tutto inconsapevole) idea incorporata del mondo in cui viviamo, dove il "pensiero forte" non trova più accoglienza perchè viene preferito il "pensiero del più forte": drammatica differenza.


Due sono i fattori che a mio avviso vanno segnalati:

a) l'incredibile proliferazione di donne uccise con il ritrovamento di cadaveri mutilati e privi della testa mozzata, un fenomeno (ci informano le statistiche) inesistente nell'Italia precedente questo secolo. L'archivio statistico criminale del ministero degli interni ci informa che tra il 1980 e il 2010 (quindi 30 anni) in Italia sono state trovate tre donne decapitate. Tra il 2011 e il 2016 ci aggiriamo intorno al centinaio di cadaveri.
Isis docet.
Ne sanno qualcosa anche gli amanti dei film di Quentin Tarantino e i seguaci di serie televisive truculente.


b) l'idiozia attuale iconoclasta, lanciata dall'America trumpiana, si sta diffondendo anche in Italia, facendo credere alle persone che cancellare la scritta "Dux" corisponda ad un afflato democratico antifascista.
Non è così.
 

Si tratta, invece, di una ennesima incorporazione inconscia collettiva della cultura criminale dell'Isis, basata sull'idea di riscrivere la Storia a proprio uso e consumo cancellando le vestigia ereditate dal proprio passato.
La mia biografia anti-fascista è nota e impeccabile.
Nel nome dell'intelligenza e della Cultura nazionale (con la C maiuscola) che ha combattuto la piatta idiozia criminale prodotta dal fascismo mussoliniano e dagli infami aderenti alla repubblica di Salò, difendo strenuamente la salvaguardia di ogni prodotto architettonico, museale, sculturistico, letterario, musicale e pittorico del tragico ventennio fascista.
Giù le mani da Balla e D'Annunzio, e dalla squisita architettura neo-classica degli anni'30, retorici coglioni che non siete altro.

Non vi lamentate se domani arriva la nuova generazione di palazzinari iper-liberisti con gigantesche ruspe e l'ordine di demolire il quartiere di Garbatella per costruirci invece delle villette a schiera con tanti bei centri commerciali.

1 commento:

  1. salve, perdoni l'OT, è da un po' che non pubblica nulla su sud america in generale e argentina in particolare. le allego il link di questo articolo. che ne pensa? e che ci dice della attuale situazione sudamericana? grazie. saluti.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/12/argentina-perche-nessuno-si-indigna-per-la-politica-superliberista-di-macri/3847771/

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