sabato 17 dicembre 2016

Che cosa preannuncia l’immaginario collettivo al tempo della post-verità?

“La più grande e inaccettabile tragedia della Specie Umana è anche la sua più grande e impagabile virtù: la capacità di adattarsi a tutto e quindi essere in grado di sopravvivere alle più immonde ignominie. Nessun animale sarebbe in grado di sopportare le oscene nefandezze cui l’animale uomo è sottoposto ogni giorno nella propria esistenza”.
Yasunari Kawabata. Tokyo 1965
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2 commenti:

  1. “la moralità è un territorio diverso da quello della civiltà e del bene comune collettivo: appartiene al mondo delle coscienze individuali per i laici, e alla parola sacra del Signore per quanto riguarda i credenti”.

    Se l'ironica risposta di Brigitte Bardot all'invito del presidente Kennedy, autore della sopra riportata definizione di moralità, fu: “Sono lusingata da tale onore: dite a Sua Maestà che accetto, vorrà dire che quella sera darò un sonnifero a mio marito”, a me viene in mente solo una cosa: anche senza l'incessante passaparola di facebook, twitter, blogosfera et similia, era chiaro a tout le monde già nella 'primitiva, ma libera e selvaggia' società di allora che l'esimio presidente amricano era il primo a non credere in quel che lui stesso, cattolico praticante, diceva, a proposito di moralità e coscienza individuale. A dimostrazione del fatto -- ho scritto "fatto"? -- che non c'è alcun bisogno della Rete per antonomasia per intrappolare e paralizzare il senso d'identità e il buon senso tout court nelle fitte maglie della retorica e della proiezione, distorta fino al ridicolo, di Sé più fasulli e inaccettabili di un pinguino a mollo nelle Terme di Caracalla, pettinato con cura da Bersani.

    Direi anzi che il valore aggiunto della odierna Rete telematica è quello di aiutare ad aumentare la vigilanza e affinare il senso critico, a patto di avercene in partenza almeno un po'. Se poi capita di litigare con un robot creduto erroneamente un utente in carne ed ossa, non è per questo detto che quelle parole, in difesa di un determinato punto di vista, o persino di un determinato fatto, non siano lette da utenti veri e propri, più o meno attivi, o c-attivi, ma sempre pensanti e immaginanti.

    Auguro buona fortuna -- sempre immeritata, per definizione e non per finzione -- a tutti, cosi come faccio a tutti, a Lei in testa, gentile Modigliani, sinceri auguri di buone Feste e di un creativo e, là dove occorre, meravigliosamente risolutivo 2017.
    marilù l.

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